Come si fa, a passare trent'anni in carcere e poi perdonare chi ti ci ha messo ?!
E' questa, una tra le battute cruciali, che si sentono nel film "Invictus", dedicato a Nelson Mandela ed alla nazionale di rugby sudafricana che vinse, ai campionati del mondo del 1995. Un film diretto da Clint Eastwood, ci tengo a ricordarlo...
In tutto il film, traspare la grande coscienza politica e morale di Mandela che gli consentì, in pochi anni, di far superare al suo paese, una intera epoca di dolore ed ingiustizia e di indirizzarlo verso la grandezza e prosperità attuale, evitando e superando inutili scontri e vendette...
Mandela, fece fare un grande balzo al suo paese; e nel film "Invictus", si intuisce solo una parte di quelle "visioni" e di quelle volontà, che spinsero il paese in avanti...
Già avevo postato di Mandela (Tribunale Straordinario per la riconciliazione), perchè è un personaggio incredibile, troppo poco ricordato e commemorato, da questa parte del mondo che pure avrebbe bisogno estremo di visionari e trascinatori...
Un grande esempio di virtù civili e morali; un grande esempio anche per noi italiani che, come postai in passato, dovremmo ispirarci al suo esempio per poter superare le ingiustizie attuali che ci imporranno presto il perdono o lo scontro... Ma, queste, sono solo mie opinioni, espresse nel vecchio post che vi ho linkato...
Oggi, vorrei solo ricordare quella poesia di William Ernest Henley, "Invictus"; quella che Mandela usava, per alleviare la sua ingiusta detenzione, quella che ha dato il nome al film...
E' una poesia che parla di coraggio e determinazione; sovrumane, quelle che dimostrò Mandela nel superare anni di odio per diventare il primo Presidente di un nuovo Sudafrica...
INVICTUS
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un abisso che va da un polo all'altro,
Ringrazio qualsiasi dio esista
Per la mia indomabile anima.
Nella feroce morsa delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e di lacrime
Incombe solo l'Orrore delle ombre,
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
INVICTUS (originale)
Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.
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