sabato 5 agosto 2017

Felicità ed insurrezione...

Noi italiani, ma anche gli europei, in generale, conosciamo molto poco la storia americana.
Ed è un vero peccato, perchè di democrazia, sostanzialmente, il mondo ha iniziato a parlarne in Grecia, prima, e poi, proprio in america, nell'epoca moderna...

Si è iniziato a parlarne in maniera approfondita, organizzata, politica e non senza il supporto militare, unico che può meglio sostenere ogni discorso che voglia cambiare le situazioni, proprio nelle vecchie colonie di sua Maestà...

Ebbene, oggi vi parlo in breve di un personaggio che sicuramente è ben noto agli statunitensi, ma molto meno a tutti noi; Thomas Jefferson.

Nel giugno del 1776, nella stanza di una pensione di Philadelphia, il trentatreenne Thomas Jefferson iniziò a scrivere di suo pugno e con una penna d'oca, frasi importanti, anche per noi, oggi. Almeno, io le ritengo tali.

Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità.


Nei giorni seguenti, un gruppo di rivoluzionari (il Congresso Continentale), discusse animatamente quanto stilato da Jefferson, modificando in molte parti, la "Dichiarazione d'Indipendenza" americana, poi firmata il 4 luglio dello stesso anno.
Come ebbe a dire uno dei rivoltosi, Beniamino Franklin: "dobbiamo rimanere uniti o finiremo per essere impiccati". 

Il resto è Storia, e potete documentarvi dove volete, sulla vita di Thomas Jefferson, su Franklin, Whashington o sulla Guerra di Indipendenza americana.

Quanto preme a me segnalare è quanto ho messo in evidenza in quei passi storici e visionari sopra riportati. In questo antico documento, si parla di felicità, non solo di diritti o libertà, ma per la prima volta, forse, nell'era moderna, di felicità !
E trovo sia un modo interessante di approcciare i grandi temi politici ed anche per chiarire il momento storico che viviamo noi, qui, oggi.

L'altro passo evidenziato, nella Dichiarazione d'Indipendenza è questa rivendicazione del Diritto/Dovere che un popolo ha di insorgere, nei confronti di un potere che nega i Diritti inalienabili, la libertà e, di nuovo, la felicità !
Eh già, come ben chiarisce il verso successivo:

...l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Whashington attraversa il Delaware

Io trovo in questo documento, una fonte straordinaria di ispirazione morale e giuridica, per tutti noi che, oggi, viviamo sottoposti a nuove ed evolute forme di assolutismo.

Nel contempo, sono decenni che il un pacifismo ammorbante, pone la "pace" in cima ai valori assoluti; come se la guerra, o la possibilità di un popolo di insorgere, non fosse più una cosa moralmente o giuridicamente possibile o accettabile...
Mi pare che proprio queste idee, siano funzionali al mantenimento del potere e dei potentati, e non c'è nessuna idea di libertà, benessere o felicità, in questi pensieri di pace che oggi ci propinano i mass-media o le scuole fin dalla più tenera età...
La pace, non può essere il valore assoluto; non più.

Noi, viviamo in una nazione, che nominalmente riconosce moltissimi diritti; viviamo in un paese, dove gli uomini hanno sopportato per molti decenni, gli effetti del malgoverno.

Ma, in questi ultimi anni, ritengo sia chiaro a tutti, oramai, gli effetti di questo malgoverno, sono divenuti insopportabili. La serie di abusi oramai continui, sono divenuti una costante, ed i diritti elementari, sono perlopiù disattesi, per milioni di cittadini.

Comprenderete da soli, spero, perchè cito questo antico, quanto straordinario documento.
Insomma, l'Italia, e gli italiani, quanto ancora a lungo potranno sopportare ?!

Un grande popolo, trascinato da grandi uomini, qualche secolo fa, ci diede un grande esempio di forza, coraggio e spirito di sacrificio, anche parlando di felicità.
Franklin, ribadì il requisito dell'unità, un prerequisito di cui probabilmente difettiamo...

Successiva a questi fatti, fu la rivoluzione francese, momento forse più cruciale nelle idee di noi europei...
A mio parere, i padri fondatori degli Stati Uniti d'America, sono per noi tutti, oggi, una migliore fonte di ispirazione.

Le società devono giudicarsi per la loro capacità di fare in modo che le persone siano felici.
Alexis de Tocqueville





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