sabato 6 giugno 2015

Cento anni fa, il mare era nostro... L'impresa di Premuda.

Cento anni fa, l'impresa di Premuda; una delle azioni più incisive, originali e mirabili del Reg
L'affondatore, Amm.Luigi Rizzo
io Esercito...
Era il 10 giugno del 1918.

Per una volta, anche i vertici militari, videro lungo; perchè fu azzeccato il momento preciso, per una azione fulminea ed inattesa...

Pochi mesi prima, vi fu un avvicendamento nel comando della Imperial-Regia Marina austro-ungarica.
Il precedente ammiraglio, nonostante 10 tentativi, non era riuscito a sfondare lo sbarramento del canale d'Otranto; era quindi probabile, che il nuovo comandante in capo, l'ammiraglio Horthy, tentasse di sbloccare la situazione, per dare un segnale di cambiamento nelle sorti della guerra...

I vertici militari italiani, sentirono imminente la possibilità di un' attacco in forze, e quindi posizionarono varie forze, a nord di Durazzo, come a Pola.
Ed i sospetti, non erano infondati: il comando supremo austro-ungarico, aveva infatti preparato una potente offensiva, che prevedeva l'impiego di gran parte della flotta per l'11 di giugno.

Gli italiani, idearono quella che oggi commento, l'impresa di Premuda, ovvero un'azione navale, compiuta dai MAS 15 e 21, rispettivamente comandati da Luigi Rizzo e Giuseppe Aonzo.
La Szent Istvàn, sta per affondare...
I due mezzi, piccoli, agili e velocissimi, penetrarono di nascosto tra le unità di una formazione navale nemica diretta al canale di Otranto, riuscendo ad affondare la corazzata "Szent Istvàn".

Il 9, i due MAS, comandati dal Capitano di Corvetta Rizzo, e dal Guardiamarina Aonzo, partirono da Ancona, per poi stazionare fino alle 02:00 del 10 giugno, nei pressi del'isola di Premuda, per accertare la presenza nemica.
I due MAS, dovevano rimanere in agguato fino all'alba, per poi ricongiungersi con le torpediniere di appoggio. Ma gli austriaci, passarono alle 03:15...
Approfittando della luce incerta e per prevenire l'attacco, il comandante Rizzo, subito seguito dal guardiamarina Aonzo, puntò dritto contro il nemico, ovvero "due grosse navi scortate da 8 a 10 cacciatorpediniere"...

Rizzo, aumenta la velocità, manovrando tra due caccia che fiancheggiano la Szent Istvàn e, giunto a 300 metri, lancia entrambi i due siluri a disposizione del suo MAS...
Anche Aonzo, mette a segno un colpo sulla Tegetthoff.
Poi, entrambi i MAS, sfrecciano via, evitando la reazione delle ingenti e soverchianti forze.

Due piccoli mezzi, i MAS, che non possono confrontarsi con una piccola flottiglia di navi; ma possono colpire e fuggire.
Anche se ideali per il pattugliamento, i due MAS, ed i loro comandanti, risultano vittoriosi !

La Szent Istvàn, imbarca acqua, si inclina ed affonda.

Il MAS15 al Vittoriano...
Gli austriaci, che volevano colpire a sorpresa, videro vanificato ogni sforzo; l'intera flotta rientrò, come poi confermarono due idrovolanti partiti da Ancona...

Il comandante Rizzo, ed il Guardiamarina Aonzo, ricevettero la medaglia d'oro al valor militare.
Il contraccolpo psicologico dell'azione, ebbe enormi ripercussioni sul morale austro-ungarico, tanto che, la flotta non compì più alcuna operazione navale, asserragliando le proprie navi nei porti.

L'Adriatico, rimase saldamente il mano, all'Italia.

Se capitate a Roma, passate al Vittoriano; troverete esposto il Mas15.
100 anni fa, era un mezzo avveniristico, per molti versi.
Andatelo a vedere; è uno spettacolo unico ed un pezzo importante, della nostra storia.

1 commento:

  1. Nel centenario dell'inizio della Grande Guerra, si intende, ovviamente ricordare di cosa eravamo capaci; nonostante come sempre, di pochi mezzi disponendo... Vabbè...

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