venerdì 27 febbraio 2015

Migliaia di persone sentivano allora come non mai quel che avrebbero dovuto sentire in pace...


Centinaia di migliaia di persone sentivano allora come non mai quel che avrebbero dovuto sentire in pace, di appartenere cioè a una grande unità.

Una città di due milioni di abitanti, un paese di quasi cinquanta milioni, capirono in quell'ora di partecipare alla storia del mondo, di vivere un istante unico, nel quale ciascun individuo era chiamato a gettare nella grande massa ardente il suo io piccolo e meschino pur di purificarsi da ogni egoismo.

Tutte le differenze di classe, di lingua, di religione erano in quel momento grandioso sommerse dalla grande corrente della fraternità.

Estranei si rivolgevano la parola per strada, gente che si era evitata per anni si porgeva la mano, dovunque non si vedevano che volti fervidamente animati.

Ciascun individuo assisteva a un ampliamento del proprio io, non era cioè più una persona isolata, ma si sapeva inserito in una massa, faceva parte del popolo

Così, Stefan Zweig, parlava nell'agosto del '14, dell'Austria, a ridosso della Grande Guerra...
Attenzione, che parliamo di un fine e neutrale osservatore, di quanto accadeva, e vi sono centinaia di testimonianze simili, anche negli altri paesi, come tratterò più avanti.

Zweig, non era un guerrafondaio, si legge infatti, sempre da “Il mondo di ieri”: “Inerme e impotente, dovetti essere testimone della inconcepibile ricaduta dell'umanità in una barbarie che si riteneva da tempo obliata e che risorgeva invece col suo potente e programmatico dogma dell'anti-umanità.”

Qui, si parla solo del momento in cui le immense energie che si caricavano, da  anni, venivano liberate e, la sola notizia della guerra, unì i popoli come non mai !
Poi, il conflitto, toglie tutto ciò; ma occorre meditare su quelle parole: “... migliaia di persone sentivano allora come non mai quel che avrebbero dovuto sentire in pace...”.

Ora, in questo preciso momento storico, si vanno solo “caricando” di nuovo, immense e pericolose energie, dal basso.
E ciò è vero, per quasi tutti i popoli di questo vecchio e stanco continente, che non cresce più, in nessun senso, da troppi anni. 

Noi, siamo in cima, al montare dell'odio, visto che la povertà, è certificato, è qui in piena avanzata, come in Grecia, in Spagna, nel mediterraneo e non solo...

Nel vecchio continente, nello stesso continente in cui scoppiarono i due più grandi conflitti nella storia dell'umanità, MILIONI, vengono esclusi dal circuito produttivo.
Milioni di persone, vengono escluse dalla vita civile.

Ogni volta che ciò è accaduto in passato, si sono avute conseguenze drammatiche.
La Storia, insegna...




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